Il Complesso di Telemaco by Massimo Recalcati

Il Complesso di Telemaco by Massimo Recalcati

autore:Massimo Recalcati
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


L’oggetto tecnologico e la depressione giovanile

La depressione dovrebbe accompagnare la vita che appassisce, la vita che perde vita, la vita che invecchia, la vita che si avvicina alla morte. La clinica psicoanalitica insegna che non è proprio così. Oggi la depressione investe sempre più il mondo giovanile nella forma di un’abulia diffusa, di una mancanza di slancio, di una caduta tendenziale del desiderio. Non è vero che i giovani non abbiano passioni, slanci, progetti, ma è vero che è cambiata l’espressione delloro disagio. Mentre nell’epoca edipica esso assumeva le forme della trasgressione aperta della Legge, della contestazione rivoltosa, del rifiuto antisociale, oggi assume quella di uno spegnimento disvitale della vita.

Se l’adolescenza è la spinta ad avere un desiderio proprio, a non accomodarlo più sulla domanda e sulla soddisfazione del desiderio dell’Altro – come accade nel tempo dell’infanzia –, il nostro tempo è caratterizzato dall’ingombro massivo dell’oggetto che occlude l’apertura del desiderio. Se il desiderio è trascendenza dell’oggetto, è apertura erotica all’Altro, il nostro tempo spegne questa spinta incoraggiando il godimento mortale dell’oggetto. Mentre l’adolescenza edipica era marcata dal fantasma inconscio che evidenziava la centralità della pulsione scopica (l’accesso alla sessualità, per esempio, avveniva attraverso il filtro del fantasma inconscio), attualmente in primo piano è l’avidità della pulsione orale: il corpo dell’Altro viene consumato senza il filtro del fantasma che struttura il desiderio; c’è, di conseguenza, uso del sesso ma senza alcun erotismo.

La depressione giovanile segnala la subordinazione della forza del desiderio e del suo risveglio alla presenza dell’oggetto inumano. Il corpo pulsionale, che dovrebbe essere espressione di una nuova forza (pubertà), appare come spento. L’esperienza depressiva è, infatti, esperienza dell’esistenza come puro peso: glaciazione, passivizzazione, riduzione del soggetto a oggetto. Nella depressione giovanile qualcosa si oppone allo scorrere della vita, qualcosa si ritira di fronte al mare aperto della vita, qualcosa si rattrista. Prendiamo l’esempio delle dipendenze dagli oggetti tecnologici che oggi sembrano sommergere il mondo giovanile. È un fatto: la connessione alla Rete può non potenziare ma supplire la connessione alla vita. Certo, talvolta può ampliare la connessione alla vita, ma può anche provocarne una sconnessione. L’inconscio stesso, che in realtà si nutre del desiderio dell’Altro, finisce per essere rimpiazzato dall’oggetto tecnologico. La virtualità dellegame sostituisce l’impatto erotico con il corpo dell’Altro. È la falsa promessa dell’oggetto tecnologico. Di quale natura è, invece, l’oggetto freudiano? Se prendiamo l’esempio del rocchetto del piccolo Ernst, questo oggetto appare come il prodotto di un’assenza.20 L’oggetto freudiano avviene sempre sullo sfondo di un vuoto. Perché è solo su un tale sfondo che diventa possibile il gioco del desiderio. L’oggetto tecnologico appare invece come una superficie fagica che inghiotte il soggetto. Se l’oggetto freudiano è fatto dal simbolo, se è una organizzazione del vuoto, se circoscrive il vuoto, l’oggetto tecnologico svolge una funzione antidepressiva, medicinale, perché tende a occludere, a riempire il vuoto. E tuttavia per poter giocare il gioco del desiderio bisogna essere separati dalla Cosa, bisogna produrre il vuoto. Il gioco del desiderio può avvenire solamente sullo sfondo di una sublimazione della perdita.



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